Racchiudere 10 giorni di emozioni, stupore e meraviglia in un solo articolo è impossibile. Mi ci vorrebbe un bel tè e tante ore a disposizione. Proverò quindi a ripercorrere le tappe più significative o quelle che a parer mio sono fondamentali per godersi il paese del Sol Levante. Per farlo dividerò l’articolo in quartieri e nelle città che abbiamo visitato. Pronti?
Abbiamo scelto di alloggiare a Shinjuku perchè avevamo letto essere il quartiere che non dorme mai. Volevamo quindi essere certi di poter passeggiare per le strade di Tokyo anche fino a notte tarda per assaporare ogni istante. Bè, se quello era l’obiettivo, direi che abbiamo scelto bene! Passeggiare tra le strade di Shinjuku di sera, è un’esperienza unica. Ti fa dire “ok, allora sono veramente a Tokyo”. Una cosa che dico sempre è che Tokyo mi ha fatto girare la testa ma in realtà parlo proprio di Shinjuku. L’impatto con i grattacieli pazzeschi e le luci ad ogni angolo. Sì, Shinjuku mi ha fatto girare la testa ed esplodere il cuore di gioia. Ricorderò sempre quando con il naso all’insù ho pensato “mio dio quanto sono felice.”
Durante il giorno non abbiamo visto granché di Shinjuku, è un quartiere che vive molto di notte con i suoi mille ristorantini piccolissimi e i locali tradizionali. Sicuramente uno dei quartieri dove si respira la vera Tokyo, quella che ti aspetti dai film visti e dai libri letti. Il resto, come i monumenti, le vie più famose, i ristoranti dove mangiare, li trovate sulle guide. Io vi dirò semplicemente di andare a vederla di sera e di perdervi fra le sue strade come abbiamo fatto noi. Non ve ne pentirete, promesso!
Ad Harajuku potete cominciare subito la vostra giornata con una bella visita al santuario di Meji-Jingu che si trova nel parco di Yoyogi. Si tratta del santuario scintoista più grande del Giappone e prima di arrivarci dovrete attraversare numerosi Torii (grandi porte di colore rosso) davanti ai quali dovrete inchinarvi perchè segnano il confine tra mondo profano e sacro.
Fuori dal tempio potrete innanzitutto purificarvi alla fonte con un preciso rituale (google aiuta sempre in questi momenti) e inoltre troverete moltissimi omamori (amuleti), inutile dire che ho fatto subito scorta per amici, parenti e ovviamente per me!
Potete anche comprare degli ema, ovvero delle tavolette di legno dove scrivere le vostre preghiere e/o ringraziamenti.
Usciti dal parco ci siamo diretti verso il viale di Omote-Sando dove ci sono tantissimi negozi internazionali e giapponesi. Molto scenografico e alcuni negozi sono davvero carinissimi. Io ne ho approfittato per acquistare un po’ di make-up… tutto a tema Sailor Moon!
Infine abbiamo attraversato la famosissima via Takeshita-Dori: PAZZESCO. Qui potrete vedere gli adolescenti giapponesi alle prese con del sano shopping sfrenato di vestitini rosa e gelati a forma di coniglietti. Un concentrato di pazzia e meraviglia allo stesso tempo.
Il quartiere di Shibuya è in assoluto quello che abbiamo amato di più: ogni angolo è un’esplosione di colori, luci e movimento. Qui troverete l’incrocio più trafficato al mondo: per vederlo dall’alto vi basterà entrare da Starbucks, prendervi un caffè e ammirare il famoso attraversamento pedonale dal primo piano. Indimenticabile. Trovate lì vicino anche la statua di Hachiko, io l’ho vista di sfuggita perchè c’era una fila lunghissima anche solo per andarci vicino o per scattare una foto.
Sapete anche cosa vi consiglio di vedere? Un centro commerciale, anzi scusate, IL centro commerciale. Perchè si, anche questa è un’esperienza da vivere quando siete a Tokyo, soprattutto se è il Don Quijote, aperto 24 ore su 24 nel quale si possono trovare oggetti e cibi ASSURDI.
Devo fare un paragrafo a parte per questo. Sì perchè è davvero importante che io ve lo dica: sono andata nel Sailor Moon Store. Sono completamente impazzita e giuro avrei comprato tutto ma i prezzi sono veramente proibitivi e a mio avviso esagerati per la qualità degli oggetti. Anche la bigiotteria costava sugli 800 euro solo perchè a forma di luna. Comunque DOVEVO comprare qualcosa e ho preso una penna con il marchio del negozio e un portafoglio rosa piccolino molto stile “Sailor Moon”, perfetto per i prossimi viaggi! Ho speso 50 euro e giuro che il portafoglio era una delle cose che costava meno (insieme alle penne).
Il quartiere storico di Asakusa è un’altra di quelle tappe fondamentali che bisogna vedere! Appena arrivati siamo stati accolti da un grande viale pieno zeppo di negozi di souvenir che vendevano bacchette per il sushi, magliette e tantissimi articoli tradizionali fatti a mano o comunque molto particolari. Abbiamo comprato tante cose che poi, durante il resto del viaggio, non abbiamo più ritrovato, tanto che l’ultimo giorno siamo tornati proprio qui per fare gli ultimi acquisti. Alla fine del percorso costellato di negozi ma anche di bancarelle di cibo, vi troverete davanti al famoso Senso-ji. Carico un video-verità per farvi capire quanti stavamo soffrendo i 50 gradi di Tokyo quel giorno.
Fondato oltre mille anni prima di Tokyo è sicuramente una di quelle cose che DEVI vedere se vai in Giappone. Davanti al tempio c’è un incensiere il cui fumo (dicono) porti salute. Noi ovviamente a momenti ci buttavamo dentro haha. Abbiamo anche acquistato un omikuji, ovvero un bigliettino che è in grado di rivelarti se il tuo futuro sarà positivo o negativo. Io il mio lo porto sempre nel portafoglio perchè fortunatamente il biglietto era positivo. Se l’oracolo risulterà negativo, non disperate! Basterà legare il biglietto alla rastrelliera posta davanti al tempio e chiedere agli Dei di avere maggior fortuna. 🙂
Abbiamo fatto solo un salto veloce nel quartiere lussuoso di Ginza, ma vi dirò la verità, ce ne siamo andati subito dopo aver percorso il vialone. Se vi piace passare ore a guardare le vetrine di Gucci e Dior, siete nel posto giusto ma avevamo poco tempo e troppe cose più interessanti da vedere.
Amate la tecnologia, i videogame e i manga? Ecco, correte ad Akihabara. Il quartiere più tecnologico di Tokyo vi rapirà per un giorno intero con i suoi infiniti e giganteschi negozi PIENI ZEPPI di oggetti tecnologici, di sale da videogame, di edifici interi che vendono solo anime. Non vi darò indicazioni su dove andare perchè sono uno più pazzesco dell’altro. L’unico negozio che voglio essere sicura visitiate è il Super Potato dove troverete tantissimi anime e oggetti da collezione di Dragon Ball, Sailor Moon, Pokemon e tante altre belle cose per chi è nato negli anni ’90.
Parlare di Kyoto significa parlare della parte antica del Giappone. Nell’antica capitale (dal 794 al 1868) abbiamo trovato le caratteristiche e minuscole case di legno, le geishe (ebbene sì, avvistate durante una passeggiata notturna nell’antico quartiere Gion), le cerimonie del tè e tanti, tantissimi templi antichi. Kyoto infatti vanta ben più di 1600 templi buddhisti e 400 santuari shintoisti. Capirete che vederli tutti è impossibile.
Noi abbiamo optato per i più famosi, quelli che SE-VAI-A-KYOTO-DEVI: il Kinkaku-ji e il Kiyomizudera. Poi, sarò sincera… ne abbiamo visti altri perchè erano per strada ma non ricordo i nomi amici, scusate. Comunque Kyoto è piena di templi ovunque, quindi, vuoi o non vuoi, ne vedrete tanti!
Il Kinkaku-ji è anche detto il Padiglione d’Oro, chiamato così perchè ricoperto completamente di foglie d’oro. Non è visitabile all’interno, il percorso vi porterà semplicemente ad ammirarlo da fuori e da ogni angolatura. Segnalo: alla fine del percorso, poco prima di uscire, c’è una casetta nella quale si può effettuare la cerimonia del tè. Ovviamente molto semplice e “umile” ma vi dirò, molto rilassante e piacevole. Per noi è stato un momento di riposo gradevolissimo. Il tè verde e il dolcetto erano pazzeschi!
Il Kiyomizudera è splendido ma credetemi, è altrettanto splendido arrivarci. Infatti, per raggiungere questo tempio che dal 1994 è stato dichiarato patrimonio dell’UNESCO, si attraversano due viali meravigliosi (Sannenzaka e Ninenzaka) con tantissimi negozietti e ristoranti dall’aspetto antico e che racchiudono un po’ l’anima tradizionalista di Kyoto. Una volta arrivati al tempio, bè, non ho molto da dirvi. Vivetevi il momento e imprimetelo nei ricordi perchè è qualcosa di unico.
Potevo non andare nella città dove i cerbiatti scorrazzano liberi per le strade? GIAMMAI. Una mattina abbiamo preso il treno per andare a Nara! E sì amici, è proprio vero… i cerbiatti sono ovunque! Li puoi accarezzare, ti puoi sedere vicino a loro, puoi chiacchierarci. Adorabile vero? Se non fosse che loro lo sanno: ti riconoscono, sei un turista, avrai sicuramente del cibo. Quindi funziona così: tu li vedi, loro ti vedono e si inchinano. GIURO CHE LO FANNO. Sì, sono abituati ad inchinarsi di fronte ai turisti. Sapete perchè? Perché ti stanno ringraziano del cibo che gli darai. Cosa sto cercando di dirvi? Che i primi 5 minuti saranno meravigliosi ma appena comprerete dei biscottini (venduti ad ogni angolo di Nara) da dare ai cerbiatti per poterli avvicinare e fare qualche foto, loro vi assaliranno e dovrete avere TANTI biscotti. Se non saranno contenti cominceranno semplicemente a mordicchiarvi e sarete costretti a… scappare! Comunque allego qualche foto dove sembrano molto dolcini e un video-verità. Ah, ovviamente nella città tutto quanto è a tema cerbiatto. 🙂
A Nara potrete anche visitare il Tōdaiji, un tempio buddhista che all’interno contiene la più grande costruzione in legno al mondo: la Grande Sala del Buddha, con i suoi 57 metri di larghezza e 49 di altezza.
In una sola giornata poi abbiamo visitato Arashiyama e il Fushimi Inari Taisha. Siamo partiti dalla stazione di Tokyo dove abbiamo preso il treno per andare nel meraviglioso paesino di pescatori di Arashiyama nella quale si trova la pazzesca e immensa foresta di bambù. C’è poco da dire: sembra di stare all’interno di un film. Noi abbiamo avuto la fortuna anche di trovare mamma e figlia giapponesi vestite perfettamente in stile geisha quindi ne abbiamo approfittato per rubare qualche scatto. Colgo l’occasione per avvertirvi: a Kyoto e in questi paesini, ci sono tantissimi negozi dove noleggiano kimono quindi è normale vedere per la città giapponesi, ma soprattutto turisti con l’abito tradizionale.
Abbiamo poi ripreso il treno per dirigerci verso il Santuario Fushimi Inari Taisha. CHi ha visto il film “Memorie di una Geisha” sicuramente riconoscerà la scena dove la protagonista correva tra i torii del Fushimi Inari. Oltre cinquemila torii arancioni, vi porteranno a percorrere un percorso a tratti infinito. Il santuario è aperto 24 ore su 24 e l’ingresso è gratuito, questo porta inevitabilmente a dover effettuare il percorso con una folla di persone non indifferente. In ogni caso, molto suggestivo!